Italia e Iran rafforzano la collaborazione nel dare valore al capitale intellettuale

La tutela della proprietà intellettuale unisce Italia e Iran. Lo studio GLP, realtà che da 50 anni opera a livello internazionale nella difesa della proprietà intellettuale, ha ospitato il 30 ottobre una delegazione iraniana composta da una trentina di manager delle più importanti realtà industriali. L’incontro, che si è svolto nella sede dello studio udinese di viale Europa Unita, è avvenuto nell’ambito del progetto MAKE Iran – Trip to Italy; un progetto che, nato dalla collaborazione tra il professor Maurizio Massaro del dipartimento di Scienze Economiche e Statistiche dell’Università di Udine e l’organizzazione Most Admired Knowledge Enterprises (MAKE) Iran, è gestito dalla Sharif University di Teheran.
«Siamo onorati di essere stati selezionati come professionisti della proprietà intellettuale per rappresentare il nostro Paese all’interno progetto MAKE Iran», ha osservato Davide Petraz, managing partner di GLP, studio che vanta oltre 7mila clienti e più di 100mila casi trattati e che fa parte del programma “Big Clients” dell’Ufficio Brevetti Europeo (EPO). «Un progetto che si prefigge di identificare, riconoscere e promuovere le aziende che si distinguono per la loro capacità di creare valore – in termini di migliori prodotti, servizi, soluzioni manageriali e gestionali – attraverso la trasformazione della conoscenza. Attraverso incontri con le aziende italiane, da un lato mira a far vedere ai partecipanti modelli di eccellenza che consentono alle aziende iraniane di superare i problemi legati all’isolamento dettato dalle sanzioni, dall’altro vuole facilitare rapporti commerciali e di scambio tra le aziende partecipanti iraniane e quelle ospitanti italiane».
Il progetto MAKE, ha ricordato Maurizio Massaro membro internazionale del nucleo di valutazione per il MAKE Award 2017-2020, «è un percorso formativo per le realtà dell’Iran. La loro visita rientra in un percorso finalizzato a migliorare i processi di conoscenza all’interno delle loro realtà industriali. Sulla base delle soluzioni adottate e dei risultati conseguiti, verrà assegnato il MAKE Award».
L’incontro di Udine ha avuto come fulcro l’effetto leva legato alla proprietà intellettuale nello scenario competitivo internazionale. Marchi e brevetti rappresentano infatti un capitolo importante per un’economia come quella iraniana che vuole affacciarsi in modo solido sui mercati internazionali. All’incontro hanno partecipato una trentina di manager delle principali aziende iraniane. Veri e propri colossi come Mapna Electric & Control Engineering & Manufacturing, Hormozgan Steel Company, Khouzestan Steel Company, Mobarake Steel Company (Msc) che da sola ha oltre 50.000 dipendenti, e National Petrochemical Company. Ha concluso Petraz: «La valorizzazione del capitale intellettuale è una leva in più. E grazie a occasioni come queste, le consolidate relazioni commerciali che ci sono tra Italia e Iran possono trovare ulteriori sbocchi di crescita e sviluppo». Di fatto l’Italia è il primo partner commerciale per l’Iran nell’Unione Europea. Se nel periodo delle  sanzioni internazionali il volume di interscambio era passato dai 7 miliardi di euro a 1,3, tra il 2015 e il 2016 gli interscambi sono aumentati del 200%. Solo nel primo trimestre del 2017 ha raggiunto i 1,2 miliardi: 800 milioni sono le esportazioni iraniane in Italia, 400 milioni le esportazioni italiane in Iran.

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