Il White Milano cambia i canoni delle fiere: al salone della moda, la virtual room con 40 brand internazionali e 12 ore di presentazioni online

Fisica, digitale, accessibile e capace di fare network: Velvet Media porta White Milano nella nuova dimensione delle fiere. Inaugurata giovedì 24 settembre negli spazi di via Tortona, l’edizione 2020 del salone del fashion milanese supera i cliché tradizionali grazie alla collaborazione avviata con l’agenzia di marketing digitale di Castelfranco Veneto (TV) e, di fatto, traccia una netta linea di demarcazione tra il passato e il futuro. «In un presente ancora pesantemente condizionato dall’emergenza Covid, la necessità di mantenere le distanze ci ha spinti ad andare oltre gli spazi fisici», premette Bassel Bakdounes, CEO di Velvet Media. «La soluzione phygital, ovvero fisico e digitale insieme, ha portato a creare un evento finora unico nel panorama fieristico, dove la tradizionale sfilata si affianca ad uno showroom virtuale e dove l’evento non si ferma ai soli giorni di fiera, ma prosegue nel tempo».
Nel White Milano, accanto agli spazi di via Tortona ha trovato posto una virtual room dove 40 brand internazionali si confrontano, con più di 12 ore di presentazioni e interviste online in diretta programmati nei quattro giorni di fiera e 9 talk con oltre 20 speaker illustri. «Abbiamo aperto il White al digitale – prosegue Alessio Badia, direttore di Velvet Fashion, divisione di Velvet Media che si occupa di moda –. Superando ogni problema di distanziamento sociale, abbiamo attuato una “fruizione” delle nuove collezioni superando ogni barriera spazio/tempo. I tempi di promozione sono stati azzerati consentendo alle aziende di arrivare direttamente ai buyer, in un processo di massimizzazione del customer care. La piattaforma digitale creata è inoltre accessibile da ogni dispositivo, elemento che permette di allargare l’audience. Non certo ultimo, in questa visione, vengono esaltati i concetti di unione e collaborazione nella formula win win tra attori dello stesso mercato. Chi storicamente ha sempre agito in modo indipendente, si trova a condividere un obiettivo, mettendosi l’uno al supporto dell’altro».
Velvet Media non solamente ha portato il White Milano in una nuova dimensione, ma ha fornito anche gli strumenti per questo cambio di modello. «Il nostro intervento ha interessato tutti gli aspetti tecnici per portare gli spazi fisici di via Tortona in un ambito digitale», spiega Badia. «Al di là delle soluzioni di connessione fisico-virtuale, abbiamo curato tutta la parte della diretta streaming, con le presentazioni dei brand e i talk. L’obiettivo è creare le giuste occasioni per ciascuno di avere contatti diretti e, attraverso le chat attivate, di sviluppare le opportunità di networking. Il tutto per dare il necessario impulso all’intera filiera della moda per un rilancio dopo i complessi mesi del lockown».
Il White è però solamente un primo passo verso la nuova era delle fiere. «È necessario uscire da una miope visione di contrapposizione fisico-digitale – spiega Bassel Bakdounes – Al di là dell’emergenza Covid, che in questo momento ha dato l’impulso a fare un importante salto tecnologico in avanti, le manifestazioni fieristiche dovranno essere ripensate sulla base delle opportunità offerte dal digitale per allargare i propri confini e superare le strette date di svolgimento. Il White Milano 2020 non finisce il 27 settembre

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